KENTANNOS
Regia: Víctor Cruz
Cast: Panchita Castillo, Magdalena Mendoza Mendoza, Calixto Castillo Carrillo, Pablo Castillo Carrillo, Sarita Briceño Díaz, Denis García García, Esmeralda Reyes Medina, Pachito Villegas Fonseca, Paulina Villegas Reyes, Antonio Cabiddu, Marco Mereu, Gabriele Mereu, Mariangela Usai, Adolfo Melis, Delia Melis, Antonino Melis, Francesca Melis, Michele Agus, Simone Vargiu, Manuele Mighela, Francesco Piroddi, Tomi Menaka, Haru Yamashiro, Kikuo Tsuchida
Paese: Argentina-Italia Durata: 81’
Sceneggiatura: Víctor Cruz Fotografia: Nicolás Pittaluga (Costa Rica), Matteo Vieille (Italia), Diego Poleri (Giappone) Montaggio: Alejandra Almirón Suono: Francisco Seoane Colonna sonora: Francisco Seoane VFX: Laura Viviani Fonico di presa diretta: Francisco Seoane (Argentina), Biagio Gurrieri (Italia)
Produttori: Rodolfo Pochat Etchebehere - Motoneta Cine | Giovanni Pompili - Kino produzioni | Víctor Cruz 16M Films Direttori di produzione: Amaya Izquierdo (Costa Rica), Francesca Clarisse Scanu e Massimiliano Navarra (Italia), Soledad Nerome, Fernando Higa e Susana Harada Gushiken (Giappone) Assistenti di produzione: Laura del Carmen Gutiérrez, Gabriel Díaz Córdova, Sofía Pochat (Argentina) - María Soledad Marchi Lasch, Alessandro Fanari, Serena Schietroma (Italia)
Distribuzione: Antani Distribuzione in collaborazione con Kio Film
Realizzato con il sostegno di INCAA, Regione Autonoma Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission Fondo Filming Cagliari - Fondo Sardegna Ospitalità, Ibermedia, Fondo di cosviluppo Italia-Argentina MiBACT - Istituto Luce Cinecittà - INCAA
SINOSSI
Girato tra Costa Rica, Giappone e Sardegna, Kentannos intreccia emozioni e sfide quotidiane di alcuni giovani centenari che, alla soglia del primo secolo di vita – e talvolta anche oltre – non smettono di vivere in maniera straordinariamente normale, senza rinunciare ai propri desideri.
In Costa Rica, la figlia di Pachito teme che a 98 anni il padre non sia più in grado di andare a cavallo, e cerca di proibirglielo; in Sardegna, Adolfo chiede come regalo per i suoi 93 anni di poter coronare il suo sogno di tutta la vita: pilotare un aeroplano; sull’isola di Okinawa, Tomi, 93 anni, fa parte di una famosa pop band, e continua ad andare in tournée in tutto il Giappone.
Un film sulla passione di vivere che, con estrema tenerezza, ci ricorda che l’età è solo uno stato mentale.
NOTE DI REGIA
“Sono molto attratto dalla terza età. Forse perché ho dovuto prendermi cura di mia nonna nei suoi ultimi anni di vita in seguito alla prematura morte di mia madre. La mia relazione con lei si fece molto importante. Avendole fatto da badante, oltre che da nipote, ero responsabile per le sue cure mediche, l'igiene personale, l'esercizio fisico. Ho apprezzato ogni istante dei cinque anni trascorsi ad accudirla e ho percepito che anche lei era felice della mia presenza. Qualcuno era lì a prendersi cura di lei e mi piaceva esserci per lei, abbracciarla a volte.
Quando ci soffermiamo sulla longevità, spesso ci focalizziamo su cose come la dieta che facciamo, la salute, la genetica e, in tempi più recenti, sulla famiglia e le relazioni sociali. È quest'ultimo aspetto che mi interessa maggiormente. Sono stato in grado di osservare da vicino gli effetti positivi che la famiglia produce sui membri più anziani, stimolandoli, mantenendoli attivi, coinvolti nei progetti della loro vita. Questa relazione che esiste va ben oltre il semplice rispetto; è caratterizzata da manifestazioni di affetto fisico come gli abbracci, i baci e una presenza costante. Queste manifestazioni di affetto sembrano produrre effetti rivitalizzanti negli anziani.
Ho incontrato molte persone anziane a Nicoya, in Sardegna e a Okinawa. È così che ho incontrato i protagonisti del documentario. Mi hanno fatto innamorare di loro e mi sono deciso a fare un film che parlasse delle loro storie personali, delle loro famiglie e delle loro comunità. Penso alla longevità come al risultato di una serie di relazioni, familiari e sociali. Penso che le persone che hanno una vita lunga, rappresentino la chiave per capire e fare nostro un altro modo di concepire e fare esperienza delle relazioni. Questa è la tesi del documentario: ci sono molti modi di vivere e alcuni di questi modi possono condurre verso una vita più ricca e serena e quindi a una vita più lunga, salutare e consapevole”. Víctor Cruz
FESTIVAL E RICONOSCIMENTI
Guangzhou International Documentary Film Festival 2019 Biografilm Festival 2019 - Contemporary Lives Visions du Réel 2019 - Grand Angle 2018 – Last Stop Trieste: HBO Europe Award 2016 – When East Meets West: Best Pitch Award