LA BELLA ESTATE

Regia: Laura Luchetti
Cast: Yile Yara Vianello, Deva Cassel, Nicolas Maupas, Alessandro Piavani, Adrien Dewitte, Cosima Centurioni, Gabriele Graham Gasco e con Anna Bellato e con Andrea Bosca
Sceneggiatura: Laura Luchetti, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Cesare Pavese
Montaggio: Simona Paggi Direttore della fotografia: Diego Romero Suarez Llanos Musiche originali: Francesco Cerasi
Scenografia: Giancarlo Muselli Arredamento: Marco Martucci
Costumi: Maria Cristina La Parola
Trucco e Acconciature: Katia Lentini, Pablo Cabello

Casting Directors: Florinda Martucciello, Federico Mutti
Suono in presa diretta: Vito Martinelli


Prodotto da: Giovanni Pompili e Luca Legnani

una produzione Kino produzioni con Rai Cinema, Lucky Red e 9.99 Films con la collaborazione di Tapelessfilm con il supporto del MIC - DGCA, della Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Film Tv Development Fund e MEDIA, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 – Azione III.3c.1.2 – bando “Piemonte Film TV Fund”. Il film è certificato GREEN FILM.

Distribuzione italiana Lucky Red
Distribuzione internazionale True Colours

Paese: Italia

SINOSSI

Torino, 1938. Ginia ha sedici anni: il futuro sembra offrirle infinite possibilità ma sul presente, non solo il suo, incombono le ombre della Seconda guerra mondiale. Ginia, come tutti, vuole innamorarsi, e trova il suo uomo in un giovane pittore. A condurla alla scoperta degli ambienti artistici della Torino bohémien è Amelia, una ragazza sensuale e provocante poco più grande di lei, ma diversa da tutte le persone che abbia conosciuto in vita sua, e pronta a scuotere le sue certezze.

Divisa tra il senso del dovere e la scoperta di un desiderio che la confonde, Ginia è travolta da emozioni a cui non osa dare un nome. Durante la sua “bella estate” si arrende finalmente ai propri sentimenti, celebrando il coraggio di essere se stessa.

 

LA BELLA ESTATE HA OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE GREEN FILM

 

Cesare Pavese (1908-1950) è uno degli autori ancora oggi più venduti in Italia. Lo leggono gli adolescenti, che lo scoprono a scuola, e lo rileggono spesso gli adulti. E se un classico è, come sosteneva Italo Calvino - di cui Pavese fu mentore e amico - un libro che non ha smesso di dirci le cose che aveva da dirci, allora ecco che La bella estate centra perfettamente il bersaglio.
Le parole di Cesare Pavese hanno mantenuto il loro suono inconfondibile e colpiscono oggi per la loro profonda modernità. Pavese cresce durante l’ascesa del fascismo in un paese che insegue affannosamente la modernità ma che è ancora profondamente radicato nelle tradizioni e nei ritmi rurali. All’abbraccio materno della campagna, che accoglie i corpi dei personaggi e li protegge, Pavese contrappone l’emozione elettrizzante della città, che è anche tentazione e pericolo. Per parlarne ha bisogno di inventare un linguaggio nuovo con il quale offre una visione della realtà disincantata ma allo stesso tempo mitizzata propria dell’adolescenza. Nei suoi romanzi Pavese sa raccontare l’ineffabile sentimento dell’estate della giovinezza, delle giornate passate in attesa di qualcosa che non si sa cosa sia, la tentazione di sfidare le convenzioni in un mondo che sembra sull’orlo di precipitare. Quello che Pavese stesso chiama “il bisogno baldanzoso di violare la norma, di toccare il limite”.
La bella estate, scritto nel 1940, è stato pubblicato per la prima volta nel 1949, un anno prima del suicidio dell'autore, in un volume che conteneva altri due romanzi brevi: Il diavolo sulle colline (1948), e Tra donne sole (1949). Con questa raccolta Pavese vince nel 1950 il Premio Strega.
Della stessa raccolta nel 1955 Michelangelo Antonioni adatta il racconto Tra donne sole nel film Le amiche, vincitore del Leone d’Argento al Festival di Venezia. L’altro racconto, Il diavolo sulle colline, diventerà invece un film tv nel 1985 per la regia di Vittorio Cottafavi.
La bella estate è l’unico dei tre racconti a non aver ancora avuto una trasposizione cinematografica.